Lo diciamo fin dall'inizio: il testo in questione è a dir poco impressionante, per l'innovazione che ha portato nel pensiero di destra odierno, ormai un po' ammuffito e statico, tanto che sempre più spesso si sente citare dogmaticamente Evola, e oltre pare non sia consentito spingersi. Guillaume Faye, giornalista francese proveniente dalla Nouvelle Droite di Alain De Benoist, ha realmente dato uno scossone alle cose; peccato che in pochi se ne siano accorti. L'archeofuturismo è, come si evince dal nome stesso, una sintesi di arcaismo e futurismo: il primo come alternativa alla Tradizione, il secondo come risposta alla modernità. Fondere Evola e Marinetti. Qualcuno storcerà il naso, dirà che Faye è un visionario, non totalmente a torto, dato lo scenario che dipinge. Ma stupisce la disarmante lucidità dell'analisi storica e politica, con cui convince il lettore di ogni sua tesi (o quasi, come vedremo in seguito).
Faye rileva con acutezza la devastante crisi in cui è piombata l'Europa "democratica", dall'avvento di una società multirazziale (per il nostro, multirazzista) al fatto che il sistema democratico sia entrato in un circolo vizioso per cui non soddisfa il volere del popolo, ma crea finti bisogni, ed agita spauracchi che ormai non interessano più a nessuno, si veda il solito noiosissimo antifascismo. Matrimoni tra omosessuali, depenalizzazione delle droghe leggere e quant'altro: tutto fumo negli occhi, per distogliere l'attenzione della gente dai problemi reali; anche se questo ormai dovrebbe averlo capito chiunque.
Uno dei problemi reali è appunto la colonizzazione allogena del suolo europeo, che a differenza di una crisi economica non si supera così facilmente, e può lasciare segni indelebili. In più è noto a tutti che la stragrande maggioranza degli immigrati sia di fede musulmana, e nonostante quello che ci vogliono far credere i media e le istituzioni sprofondate nel torpore più totale - come il popolo europeo del resto - l'islam non è una religione tranquilla e pacifica. Al contrario è una religione per natura imperialista, oscurantista e universalista, sempre pronta a imporre la propria fede ai popoli sottomessi, e convertire con la forza cancellando ogni cultura precedentemente sviluppatasi sul suolo conquistato: Anatolia bizantina, Persia zoroatriana, Nord-Africa ellenistico e romano, parte dei Balcani, chi più ne ha più ne metta. Inoltre l'islam tende a formare teocrazie totalitarie, che sono totalmente contrarie ai nostri principi, in quanto identitari e archeofuturisti. Se non avvenisse un drastico cambiamento delle cose, all'interno dello stesso popolo europeo, potremmo essere destinati a soccombere. Faye profetizza una scontro di civiltà (si fa per dire...), una vera e propria guerra di religione e di razza che dilanierà il ventunesimo secolo, "secolo di ferro e fuoco". Probabilmente è questione di decenni, forse di pochi anni. Il popolo europeo si prepara a divenire definitivamente il più debole al mondo, massacrato dalla colonizzazione allogena, e dal meticciato, mentre i popoli extraeuropei non subiscono tutto questo, e al contrario si rafforzano, e probabilmente si preparano allo scontro, consci che un giorno accadrà qualcosa, anzi desiderosi di questo evento per potersi rifare dei passati secoli di egomonia europea sul mondo. Mentre l'Europa sonnecchia, e l'unica speranza sarà un avvenimento che renda evidente a tutti la necessità di un brusco risveglio. L'islam propugna il meticciato, quindi quello di invadere "pacificamente" con migrazioni di massa è solo un altro modo per iniziare la vera e propria colonizzazione. Dopo un simile scenario, e un'Europa piombata nel caos, bisognerebbe costruire un futuro: questo futuro è l'Eurosiberia. Unione di tutti i popoli bianchi d'Europa da Brest allo stretto di Bering... E qui entra in gioco il concetto di Archeofuturismo, radicalmente contrapposto alla modernità decadente post-rivoluzione francese: mentalità arcaica-tradizionalista, cioè votata a principi immortali, ma libera dai dogmi, che sono peculiarità di una visione "fondamentalista" e - guarda caso - islamica-semitica delle cose (che noi ovviamente rifiutiamo), e che ci permetta di sviluppare la parte futurista, cioè tecnologica-scientifica, senza però cadere nell'illusione progressista ed egualitarista di un benessere a portata di tutti. E' la fine dell'egualitarismo, e il ritorno alla gerarchia, la fine del progressismo, questa mentalità malata che vede il bene nella degenerazione e nella decadenza della civiltà. La visione che Faye propone del futuro è quasi fantascientifica, ma in effetti abbastanza congeniale alle esigenze superiori del secolo che ci prepariamo ad affrontare: non c'è più spazio per la burocrazia sterile, per l'oligarchia degli incapaci, per i capricci di una determinata casta, per gli screzi tra i popoli europei. Il mondo descritto da Faye è composto da veri e propri colossi nazionali (quasi "imperiali"), e le città, all'interno delle quali si continua a vivere alla maniera ultratecnologica-scientifica, sono molto meno popolate rispetto a quelle del passato, mentre in ampie zone di campagna le popolazioni vivono come secoli fa, secondo lo stile di vita tradizionale, senza per questo essere meno felici (al contrario il fatto che lo stile di vita occidentale-moderno-tecnologico sia indispensabile alla vita di ognuno è un insensato mito di derivazione progressista). Infatti non è da sottovalutare l'impatto ambientale che una politica energetica come quella del ventesimo secolo potrebbe riservarci, e per questo saremo probabilmente costretti a regolarci di conseguenza...
Per quanto riguarda l'Islam come presunto alleato nella lotta al mondialismo marchiato USA, che tanto piace a "una certa destra", verso la quale comunque non nascondiamo simpatie, diciamo che è fondamentalmente un'illusione e niente di più: proprio in questi giorni (Luglio 2007) c'è stato un incontro tra l'ambasciatore americano e il suo collega iraniano in Iraq. Quest'incontro era relativo alla spartizione tra USA e Iran del territorio Irakeno, quindi sappiamo per certo che l'Iran non rappresenta proprio nessun baluardo anti-mondialista (inoltre la popolazione aryana non ne può più della dittatura oscurantista e liberticida dei beduini islamici...). La verità è semplicemente che la famosa ostilità americana nei confronti dei paesi islamici non esiste, o meglio esiste solo nei confronti di paesi che osano troppo o che interessano agli USA per risorse energetiche, posizione geopolitica e quant'altro. Perché gli USA non attaccano l'Arabia Saudita che foraggia ampiamente il radicalismo islamico e i gruppi terroristici ad esso connessi? I soliti motivi, i soliti interessi dei soliti noti. L'Islam è già in "coopetizione" (cooperazione+competizione) con gli USA per il controllo dell'Europa, e i due concorrenti sembrano scambiarsi favori. Gli USA vedono trionfare il loro modello nefasto della società multirazziale distruttrice di civiltà, l'Islam sfrutta questo modello per colonizzare l'Europa. Un circolo vizioso. E come è ridicolo credere che l'Islam sia un baluardo anti-americano è ovviamente altrettanto ridicolo credere che gli USA siano un baluardo anti-Islam. Tutto dipende da situazione a situazione, dagli interessi in gioco, ma sicuramente non è uno scontro ideologico; ci sembra superfluo dirlo, ma pare che qualcuno non l'abbia ancora capito.
Veniamo alle due piccole cose che non ci sono piaciute tra le tesi esposte da Faye: secondo l'autore gli USA non sarebbero una nazione nemica dell'Eurosiberia, ma al limite un concorrente, poiché non hanno mai minacciato l'Europa con l'uso delle armi, al contrario di quanto fece l'URSS. Ovviamente questo è falso. Perché non si può pensare all'Eurosiberia del futuro e ragionare in termini che sono quelli del ventesimo secolo, cioè l'Europa democratica (o come preferiamo dire in memoria dei bei tempi, plutocratica) asservita agli USA. Infatti gli USA ostacolerebbero in ogni modo la creazione di una Federazione Eurosiberiana, intravedendo in questa nazione una potenza mondiale di portata sicuramente superiore a quella che è la loro. Tuttavia è anche vero che nella situazione ipotizzata da Faye gli USA non avrebbero più alcun potere, quindi potrebbero ostacolare ben poco. Ma appunto, essendo questa un'ipotesi, dobbiamo tenere presente che ci sono moltissime altre possibilità.
La seconda nostra perplessità riguarda l'ingegneria genetica, campo nel quale a nostro parere Faye esagera nel fantasticare, pensando alla creazione di ibridi umano-animali ed esseri umani decerebrati da usare come banche di organi. Questo decisamente non ci piace, come non sarà piaciuto a molti altri, ma è solo un'imperfezione in quello che è il quadro di elevatissimo livello intellettuale realizzato da Faye.
In conclusione "Archeofuturismo" di Guillaume Faye è un testo che chi è di destra dovrebbe leggere per forza, se non altro per guardare a qualcosa di nuovo uscendo dai soliti schemi: filoamericani e antiamericani oggi ci hanno stancati, dobbiamo iniziare a guardare meno all'estero e pensare più agli affari di casa nostra, in un'ottica di vero e proprio nazionalismo europeo, o per dirla con Faye, eurosiberiano.
Se qualcuno volesse leggere il testo in questione lo può trovare, da stampare, a questo link: www.uomo-libero.com/articolo.php?id=313
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento